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La Passione nel Salento: devozione in forma di teatro

Da Campi a Strudà, sono tante le rappresentazioni sacre messe in scena da attori o semplici cittadini che fanno rivivere gli ultimi giorni di vita di Gesù

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La fede viscerale che porta a identificarsi con la sofferenza patita da Gesù durante i suoi ultimi giorni di vita. La fede legata al sacrificio come forma di espiazione del peccato, quella che pulsa forte nel cuore dei credenti e li spinge a rivivere la Passione di Cristo per esserne partecipi, portare anche loro quella croce pesante e tentare di sentirsi in qualche modo “perdonati” per la sua morte ingiusta. È un rito cristiano, ma è anche una rappresentazione teatrale e teatralizzata, suggestiva e intrisa di pathos quella che si ripete ogni anno in tanti comuni della provincia di Lecce, che attira anche i non credenti e li coinvolge in un quadro che porta indietro nel tempo, spinge a battere il mea culpa sul petto, ma apre anche alla speranza della Resurrezione.  

Tra i tanti appuntamenti diventati imprescindibili nell’ambito della Settimana Santa, figura la seconda edizione di Corti di Passione a Campi Salentina, in scena sabato 23 e domenica 24, dalle 18.30 alle 22.30, con ingresso ogni mezzora da piazza Unità d’Italia. La sacra rappresentazione si svolge attraverso dieci “quadri recitati” tra i vicoli e le corti del centro storico, facendo rivivere i momenti più tragici della storia di Gesù in una chiave di lettura più contemporanea. I visitatori possono infatti entrare in un percorso teatrale interattivo che li accompagna da Gerusalemme sino al Calvario, ascoltando i personaggi che in prima persona hanno vissuto e raccontano il grande mistero della morte e della Resurrezione di Cristo. L’evento è promosso dalle due comunità parrocchiali della Madonna delle Grazie e San Francesco d’Assisi in collaborazione con la Pro Loco e le associazioni del territorio, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Campi Salentina.  

A Squinzano la Passione vivente va in scena nel suggestivo e rurale scenario di Masseria Provenzani, dove le comunità parrocchiali di San Nicola di Myra e Mater Domini di Squinzano, in collaborazione con la compagnia teatrale Ghefiura, per il secondo anno hanno allestito un’opera teatrale sugli ultimi momenti della vita di Cristo. I dialoghi e la regia sono a cura del parroco, don Alessandro Scevola. Si entra in gruppi di 35 persone ogni 30 minuti prenotandosi al numero: 3476110610, da venerdì 22 a domenica 24, dalle 19 alle 22.  

Ad Alessano è il giardino del convento dei frati Cappuccini a ospitare la 17esima edizione della rappresentazione, curata dal regista e direttore artistico Pietro Spiga con il gruppo teatrale “I giullari di Dio”, intitolata quest’anno “Crucifige”. Si tratta di una rivisitazione dei vangeli della Passione nel giorno della Domenica delle Palme, che coinvolge l’intero paese e impegna attori non professionisti. Appuntamento alle 19.30.  

Centinaia sono i figuranti che danno vita alla 13esima edizione della Passione Vivente di Matino, curata da Gianfranco Quintana e diretta da Alfredo Cataldo, in collaborazione con l’associazione Joannes Paulus II. Dalle 17 di domenica 24, tra i vicoli del centro storico si mettono in scena i momenti più suggestivi della vita di Gesù, partendo da piazza Mercato dove Gesù viene accolto dalla folla ed entra a Gerusalemme, finendo sulla collina degli eucalipti di via Matino, dove Gesù viene crocifisso e poi risorge.  

Domenica 24 è anche il giorno scelto dalla comunità di Strudà (non il 29, come erroneamente riportato sul numero di marzo di quiSalento) per mettere in scena la Passione Vivente, curata come sempre dall’associazione Nuovi Orizzonti e dalla parrocchia Santa Maria ad Nives. Anche nella frazione di Vernole si raccontano gli ultimi giorni di Gesù coinvolgendo circa 70 persone, tra volontari e attori dilettanti che si muovono nelle scene allestite in tutto il paese: dalla dimora di Pilato al Calvario tutto è curato nei minimi dettagli. Si parte da piazza Madonna della Neve alle 18.45 per giungere, circa 2 ore dopo, nello spiazzo dell’ex convento, dove Gesù viene crocifisso insieme ai due ladroni.   


Oltre alle Passioni Viventi, tanti sono i riti suggestivi e coinvolgenti legati alla Settimana Santa e a Pasqua. La notte tra sabato 23 e domenica 24, a Sannicola, è la Notte dei Lazzareni. “Bonasera a quista casa” è il saluto dei musici che bussano alle case e, accompagnati dalle fisarmoniche, cantano la tradizionale nenia eseguita a più voci nel dialetto locale, il cosiddetto canto “de lu Santu Lazzaru”, per ricordare le ultime ore della vita di Cristo. Spontaneamente cantori e musicanti del posto e dei paesi vicini si incontrano intorno alle 23 in piazza della Repubblica e da lì si incamminano per le strade del centro, al ritmo del tamburo, delle chitarre, delle fisarmoniche. La tradizione si ripete anche durante la notte di Pasqua: dopo la messa della mezzanotte, le strade di Sannicola sono attraversate da Le Matinate. I gruppi di musici si incontrano e continuano a bussare alle case imbracciando i loro strumenti, ma il tono dei loro canti è decisamente diverso. Perché Cristo è risolto e i canti inneggiano alla gioia.

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